29 Aprile 2018

Di come, quando e perché è nato il nostro primo temporary store

Aprile è sempre il mese delle robe impegnative e nuove.
La primavera, è noto, lo impone alla natura e noi la primavera la prendiamo alla lettera!
Così l’avventura di quest’anno per i Gualandi è stata un temporary store davvero speciale di cui vogliamo raccontarvi qualcosa di più.

A dicembre, durante il Mercantile a Pisa, ci vengono a trovare Giulio e Simona, in arte FunkyHANDcraft, due tipi davvero ganzi, passatemi il termine anni Ottanta, che vivono a Lucca con il loro piccolo Samuele e fanno complementi di arredo con tutto quello che trovano apportando trasformazioni imprevedibili con gusto e creatività. Per inciso, con la storia di Giulio e Simona, previo consenso, scriverò un giorno un romanzo dal titolo “100 vite non bastano e neanche 1000 pagine per raccontarle tutte” o una cosa del genere…

“Voi che fate?” “Tornate a Firenze alla Fiera dell’Artigianato?” “Mah, ancora non sappiamo, ci piacerebbe fare una cosa nuova…”
Chiacchiera e chiacchiera alla fine stringiamo il nostro sodalizio: si fa qualcosa insieme, non ci piove!

Si, ma cosa?!
Siamo partiti inizialmente con il cercare a Milano per partecipare al Fuorisalone.
Come Gualandi abbiamo già avuto un’esperienza con la famosa Design week, un’esperienza… come definirla, vediamo, edulcorandola un attimo… non riuscita! Che vuoi edulcorare, quell’è! Anche basta con i racconti in cui è tutto fico e tutto ha un lieto fine. Senza divagare troppo possiamo dire che eravamo giovani e inesperti nel proporci, giovani e inesperti nel giudicare, giovani e inesperti nel trasmettere. Oggi siamo sicuramente più vecchietti e almeno un tantino più navigati e sicuri di noi!
Così, dicevamo, per un po’ si è cercata una location a Milano.
Cerca e cerca e cerca, alla fine, abbiamo desistito per questo 2018!
A Milano, la patria assoluta delle location, dove oltre a Sant’Ambrogio, dovrebbero festeggiare Sant’Happening e Santo Showroom, a Milano una location, sostenibile in termini economici e in linea con i nostri requisiti, non l’abbiamo trovata… Speriamo di raggiungere un budget compatibile con gli standard meneghini nel nuovo anno, intanto s’è voluto rinunciare alla fatidica settimana dai 1367 eventi in sei giorni.

Rattristati?! Neanche per idea, anzi! Gli autoproduttori hanno risorse immaginative che levati! Allora?! Cosa fare?!
Giulio e Simona lanciano un’idea: “facciamo un temporary store itinerante e chiamiamolo Artigianeria, come macelleria, merceria, drogheria!”
Va là, un temporary store? Noi?! Quest’anno si era detto che volevamo mettere radici da qualche parte e ci mettiamo a fare una roba itinerante?!
“Fantastico, proviamo!”
Desiderabile in termini di amicizia e condivisione con persone belle, logisticamente sostenibile, economicamente fattibile. Evviva le cose nuove, evviva le cose belle!!!
Da tempo pensiamo ad uno spazio stabile dei Gualandi dove accogliere le persone. Ancora non l’abbiamo fatto, per mille motivi, fra cui ovviamente il rischio che comporta una scelta del genere. Un temporary, sebbene altro rispetto al nostro progetto, ci offre l’opportunità per fare un piccolo test.

La scelta della città dove inaugurare è stata immediata. Lei, ovvio, Lucca! Era e rimane una delle cittadine in cui volentieri ci trasferiremmo: vitale, curata, piccola, bellissima, dove il rumore più forte e caratteristico è dato dalle catene delle biciclette che passano ovunque.
Gli sbattimenti burocratici ovviamente sono toccati a Giulio e Simona che stando sul posto hanno gestito tutte le fasi preparatorie. Hanno trovato un “fondo” grande, centrale e con un’ampia vetrina, vicino ad una delle piazze più belle, San Michele, con i turisti che in questa stagione fanno il pienone ovunque e che a Lucca sono tantissimi ma soprattutto molto curiosi, preparati e attenti.
Qui da Roma abbiamo cercato di seguire l’evolversi di un progetto che via via ha preso forma. Gli eventi e gli allestimenti temporanei, lo dice una che un pochino se ne intende avendo organizzato in passato tante mostre temporanee, per quanti sforzi tu possa fare nell’immaginarli, per quanto impegno sei in grado di profondere nella loro organizzazione, riescono sempre e comunque a sorprenderti quando prendono materialmente vita e se, almeno un pochino, ci hai messo il cuore.

Anche per Artigianeria è andata così.
Abbiamo inaugurato alle 17.00 di sabato 21 aprile in via Calderia 13. Programma: “Pezzi unici e autoproduzioni fra design e artigianato”. Una bellissima giornata di sole, tanta partecipazione delle persone, curiosità e stupore. Anche con i canali social abbiamo riscontrato le stesse reazioni, un calore che, comunque andranno questi 30 giorni durante i quali il nostro piccolo esperimento rimarrà aperto al pubblico, sarà a prescindere un grande successo per tutti noi!
Un’esposizione è una rappresentazione, al pari di una pagina instagram o di un buon lavoro di brand identity.
La differenza sta tutta nella tangibilità di questa rappresentazione.

Mentre con Giulio e Simona guardiamo la gente passare fuori dalla vetrina, abbiamo davanti a noi lo skyline dei nostri prodotti in controluce, tutti ordinati in bella vista.
Fra noi e la signora che passando si avvicina attratta dalla vetrina ci sono loro, le lampade e i tavolini che, con stili e materiali diversi, Officine Gualandi e FunkyHANDcraft immaginano, creano e producono. Le persone possono vederli da vicino, toccarli e noi possiamo cogliere la reazione iniziale e immediata che quei prodotti suscitano in loro. Non è poco.

I Gualandi ringraziano di cuore Giulio e Simona per averci proposto questa splendida avventura e averla resa preziosa grazie alla loro sensibilità e all’armonia con cui abbiamo lavorato. Persone speciali, ve lo abbiamo detto! Ringraziamo anche Nonna Ca’ e Nonno Pa’ che ci hanno supportato nei giorni più intensi permettendoci di vivere tutto questo insieme al nostro Giovanni che si deve essere divertito parecchio perché ci continua a chiedere di Lucca…
Ci sarà un dopo? Faremo compiere una nuova tappa ad Artigianeria? Artigianeria proseguirà con altri artigiani, altre dinamiche?!
Non lo sappiamo ancora (anche se l’avessimo saputo, non lo avremmo detto per non rovinare la sorpresa).
Quel che è certo per ora è che, fino al 20 maggio, c’è uno spazio a Lucca ad alto tasso di unicità!